Guida al territorio

Alessandro
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Visite turistiche

Suggestivo luogo con acqua termale a Saturnia. Le acque termali di Saturnia sono famose in tutto il mondo per le loro proprietà benefiche e curative. Uniche nella composizione, le acque di Saturnia sono indicate nel trattamento di problemi dermatologici, respiratori e motori. Dalla sorgente termale di Saturnia le acque fuoriescono alla temperatura di 37.5°C con una portata di 500 l/s, dopo un lunghissimo percorso sotterraneo che parte dal Monte Amiata, durante il quale si arricchiscono di preziosi gas e minerali. L’acqua termale di Saturnia è solfurea-carbonico-solfato-bicarbonato-alcalino-terrosa, ricca di idrogeno solforato e anidride carbonica. Le Cascate del Mulino sono terme libere, questo significa che l’ingresso è gratuito. Sono un vero e proprio tesoro a costo zero, le proprietà benefiche delle acque, la bellezza del panorama e il fascino della Maremma assolutamente gratis! In prossimità delle Cascate del Mulino di Saturnia si trova anche un grande parcheggio, anch’esso gratuito. Le Cascate del Mulino sono sempre aperte, giorno e notte, non ci sono limitazioni di orario, potete decidere di andare in qualsiasi momento della giornata e godere in assoluta libertà.
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Cascate del Mulino
9/a Strada Vicinale Molino del Bagno
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Suggestivo luogo con acqua termale a Saturnia. Le acque termali di Saturnia sono famose in tutto il mondo per le loro proprietà benefiche e curative. Uniche nella composizione, le acque di Saturnia sono indicate nel trattamento di problemi dermatologici, respiratori e motori. Dalla sorgente termale di Saturnia le acque fuoriescono alla temperatura di 37.5°C con una portata di 500 l/s, dopo un lunghissimo percorso sotterraneo che parte dal Monte Amiata, durante il quale si arricchiscono di preziosi gas e minerali. L’acqua termale di Saturnia è solfurea-carbonico-solfato-bicarbonato-alcalino-terrosa, ricca di idrogeno solforato e anidride carbonica. Le Cascate del Mulino sono terme libere, questo significa che l’ingresso è gratuito. Sono un vero e proprio tesoro a costo zero, le proprietà benefiche delle acque, la bellezza del panorama e il fascino della Maremma assolutamente gratis! In prossimità delle Cascate del Mulino di Saturnia si trova anche un grande parcheggio, anch’esso gratuito. Le Cascate del Mulino sono sempre aperte, giorno e notte, non ci sono limitazioni di orario, potete decidere di andare in qualsiasi momento della giornata e godere in assoluta libertà.
Capoluogo di Provincia, il centro storico merita una visita alle Mura Medicee, al Duomo, alla Chiesa di S.Francesco, al Museo di Storia Naturale ed al Museo Archeologico
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Grosseto
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Capoluogo di Provincia, il centro storico merita una visita alle Mura Medicee, al Duomo, alla Chiesa di S.Francesco, al Museo di Storia Naturale ed al Museo Archeologico
Noto per la produzione di vino, il famoso Morellino di Scansano, il borgo merita una piacevole passeggiata per la visita di numerosi edifici di epoca medievale quali Palazzo Vaccarecchi, la Chiesa di S. Giovanni Battista con la celebre Madonna dell'Uccellino (Andrea della Robbia), il Palazzo Pretorio sede del Museo Archeologico della Vite e del Vino. Sempre nel centro storico troviamo il Teatro Castagnolo. Da non perdere una degustazione del Morellino in enoteca, cantine o ristoranti.
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Scansano
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Noto per la produzione di vino, il famoso Morellino di Scansano, il borgo merita una piacevole passeggiata per la visita di numerosi edifici di epoca medievale quali Palazzo Vaccarecchi, la Chiesa di S. Giovanni Battista con la celebre Madonna dell'Uccellino (Andrea della Robbia), il Palazzo Pretorio sede del Museo Archeologico della Vite e del Vino. Sempre nel centro storico troviamo il Teatro Castagnolo. Da non perdere una degustazione del Morellino in enoteca, cantine o ristoranti.
L’insediamento di Ghiaccio Forte risale presumibilmente nel IV secolo, è in questo periodo infatti che vennero costruite le principali città etrusche nelle valli dei fiumi Fiora e Albegna, inclusa Saturnia. Gli storici ritengono che Ghiaccio Forte sia stata costruita dagli Etruschi che lasciarono le città di Marsiliana per sfuggire all’avanzata dei Romani. Altri ritengono invece che fosse abitato da contadini e produttori di vino. L’origine del nome “Ghiaccio Forte” rimane invece ancora oggi sconosciuta. La cinta muraria è ancora oggi in ottimo stato di conservazione, è costituita da blocchi di pietra addossati alle rocce, si estendono per circa 1km e  circa 2,5 mt di altezza, costituendosi di fatto come una delle più imponenti costruite in epoca etrusca. All’interno della città si possono ancora ammirare le rovine di un Tempo dedicato ad una divinità agreste, costruito tra il V e il III secolo a.C., durante gli scavi archeologici vi sono state rinvenute numerose offerte votive tra le quali alcune statuette raffiguranti guerrieri e animali, oggetti in ceramica, vasi e calici, oggi esposti al Museo Archeologico di Scansano.
Parco Archeologico degli Etruschi di Ghiaccioforte
L’insediamento di Ghiaccio Forte risale presumibilmente nel IV secolo, è in questo periodo infatti che vennero costruite le principali città etrusche nelle valli dei fiumi Fiora e Albegna, inclusa Saturnia. Gli storici ritengono che Ghiaccio Forte sia stata costruita dagli Etruschi che lasciarono le città di Marsiliana per sfuggire all’avanzata dei Romani. Altri ritengono invece che fosse abitato da contadini e produttori di vino. L’origine del nome “Ghiaccio Forte” rimane invece ancora oggi sconosciuta. La cinta muraria è ancora oggi in ottimo stato di conservazione, è costituita da blocchi di pietra addossati alle rocce, si estendono per circa 1km e  circa 2,5 mt di altezza, costituendosi di fatto come una delle più imponenti costruite in epoca etrusca. All’interno della città si possono ancora ammirare le rovine di un Tempo dedicato ad una divinità agreste, costruito tra il V e il III secolo a.C., durante gli scavi archeologici vi sono state rinvenute numerose offerte votive tra le quali alcune statuette raffiguranti guerrieri e animali, oggetti in ceramica, vasi e calici, oggi esposti al Museo Archeologico di Scansano.
Il Parco naturale dell’Uccellina, in Maremma, è vasto oltre 10.000 ha e si estende sul tratto costiero tirrenico da Principina a Mare a Talamone mentre a est arriva fino alla statale Aurelia: è stato istituito nel 1975 dalla Regione Toscana con legge regionale n.65 del 5 giugno 1975. La parte centrale e meridionale è occupata dai Monti dell’Uccellina che hanno il punto più alto nel Poggio dei Lecci (451 m.slm): da queste colline si domina con lo sguardo tutta la costa tirrenica e il mar Tirreno con le isole del Giglio, Elba e Corsica per un panorama veramente insuperabile; molto bella e caratteristica è la veduta del fiume Ombrone quando sfocia nel mare e le cui acque, di colore scuro, si spingono al largo mischiandosi gradatamente con quelle verdi del mare.
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Maremma Regional Park
7/9 Via del Bersagliere
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Il Parco naturale dell’Uccellina, in Maremma, è vasto oltre 10.000 ha e si estende sul tratto costiero tirrenico da Principina a Mare a Talamone mentre a est arriva fino alla statale Aurelia: è stato istituito nel 1975 dalla Regione Toscana con legge regionale n.65 del 5 giugno 1975. La parte centrale e meridionale è occupata dai Monti dell’Uccellina che hanno il punto più alto nel Poggio dei Lecci (451 m.slm): da queste colline si domina con lo sguardo tutta la costa tirrenica e il mar Tirreno con le isole del Giglio, Elba e Corsica per un panorama veramente insuperabile; molto bella e caratteristica è la veduta del fiume Ombrone quando sfocia nel mare e le cui acque, di colore scuro, si spingono al largo mischiandosi gradatamente con quelle verdi del mare.
Roselle (Rusel in etrusco, Rusellae per i Romani) è stata un'antica città di origini etrusche situata a 8 chilometri a nord della città di Grosseto. I resti archeologici si trovano nei pressi della moderna frazione omonima. Nel 2016 l'area archeologica ha fatto registrare 18 716 visitatori.
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Roselle - sito archeologico
46 Str. dei Ruderi
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Roselle (Rusel in etrusco, Rusellae per i Romani) è stata un'antica città di origini etrusche situata a 8 chilometri a nord della città di Grosseto. I resti archeologici si trovano nei pressi della moderna frazione omonima. Nel 2016 l'area archeologica ha fatto registrare 18 716 visitatori.
Posto nella Maremma Grossetana, per le qualità paesaggistiche ed i servizi offerti, è noto per la sua vocazione turistica balneare.
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Castiglione della Pescaia
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Posto nella Maremma Grossetana, per le qualità paesaggistiche ed i servizi offerti, è noto per la sua vocazione turistica balneare.
A sud di Siena si trova un incantevole borgo medievale, quasi fiabesco, circondato da una possente cinta muraria e dominato da un antico castello di autentica perfezione architettonica. Montalcino, a ovest di Pienza, è una bellissima città storica immersa nello splendido paesaggio del Parco Naturale della Val'Orcia e rinomata in tutto il mondo per la straordinaria produzione del prezioso Brunello di Montalcino. Il borgo è rimasto pressoché intatto dal XVI secolo. Una volta raggiunta la cima su cui si erge Montalcino, un vero e proprio spettacolo si apre davanti agli occhi: un continuo susseguirsi di sinuose colline punteggiate qua e là da fiori gialli e rossi, antiche querce, pittoreschi alberi d'olivo, panoramiche strade di campagna che serpeggiano attraverso armoniosi vigneti e cipressi isolati qua e là.
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Montalcino Fortezza station
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A sud di Siena si trova un incantevole borgo medievale, quasi fiabesco, circondato da una possente cinta muraria e dominato da un antico castello di autentica perfezione architettonica. Montalcino, a ovest di Pienza, è una bellissima città storica immersa nello splendido paesaggio del Parco Naturale della Val'Orcia e rinomata in tutto il mondo per la straordinaria produzione del prezioso Brunello di Montalcino. Il borgo è rimasto pressoché intatto dal XVI secolo. Una volta raggiunta la cima su cui si erge Montalcino, un vero e proprio spettacolo si apre davanti agli occhi: un continuo susseguirsi di sinuose colline punteggiate qua e là da fiori gialli e rossi, antiche querce, pittoreschi alberi d'olivo, panoramiche strade di campagna che serpeggiano attraverso armoniosi vigneti e cipressi isolati qua e là.
Splendida cittadina dell’Area del Tufo, nel cuore della Maremma Toscana, Pitigliano è uno dei Borghi più Belli d’Italia e Bandiera Arancione. Soprannominato anche La Piccola Gerusalemme, perché a partire dal XVI secolo ospitò una grande comunità ebraica tra le sue mura, Pitigliano è oggi uno dei borghi storici più affascinanti d’Italia ed una tappa imperdibile durante un viaggio in Toscana. Arroccato su una rupe di tufo, il paese si erge imponente sulle valli dei torrenti Lente, Meleta e Prochio, offrendo una meravigliosa vista sulla natura selvaggia ed incontaminata di quest’area della Maremma Toscana. Arrivando con la propria auto, fermandosi al belvedere di fronte al Santuario della Madonna delle Grazie, si ha una prima spettacolare vista dello skyline del borgo toscano. La massiccia roccia tufacea sorregge l’intero abitato, fondandosi con le abitazioni più antiche, fino a diventare un tutt’uno con il paese.
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Pitigliano
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Splendida cittadina dell’Area del Tufo, nel cuore della Maremma Toscana, Pitigliano è uno dei Borghi più Belli d’Italia e Bandiera Arancione. Soprannominato anche La Piccola Gerusalemme, perché a partire dal XVI secolo ospitò una grande comunità ebraica tra le sue mura, Pitigliano è oggi uno dei borghi storici più affascinanti d’Italia ed una tappa imperdibile durante un viaggio in Toscana. Arroccato su una rupe di tufo, il paese si erge imponente sulle valli dei torrenti Lente, Meleta e Prochio, offrendo una meravigliosa vista sulla natura selvaggia ed incontaminata di quest’area della Maremma Toscana. Arrivando con la propria auto, fermandosi al belvedere di fronte al Santuario della Madonna delle Grazie, si ha una prima spettacolare vista dello skyline del borgo toscano. La massiccia roccia tufacea sorregge l’intero abitato, fondandosi con le abitazioni più antiche, fino a diventare un tutt’uno con il paese.
Montemerano, uno dei Borghi più Belli d’Italia, sorge a soli 5km dalle Cascate del Mulino, ed è una delle tappe imperdibili in Maremma Toscana. Di origine medievale, il borgo si è mantenuto pressoché immutato nel corso dei secoli ed oggi per le sue vie del borgo si respira ancora quell’atmosfera antica, con le botteghe artigiane ed i palazzi storici. Montemerano nacque grazie alla famiglia degli Aldobrandeschi nel XIII secolo, nel XIV secolo venne conquistato dalla famiglia dei Baschi, un secolo dopo passò alla Repubblica di Siena e alla fine del XVI secolo, al Granducato di Toscana. A Montemerano non perdete la visita della Chiesa di San Giorgio, della scenografica Piazza del Castello e delle bellissime mura di cinta.
Montemerano Borgo d'Italia
2 Via Fienili Dei
Montemerano, uno dei Borghi più Belli d’Italia, sorge a soli 5km dalle Cascate del Mulino, ed è una delle tappe imperdibili in Maremma Toscana. Di origine medievale, il borgo si è mantenuto pressoché immutato nel corso dei secoli ed oggi per le sue vie del borgo si respira ancora quell’atmosfera antica, con le botteghe artigiane ed i palazzi storici. Montemerano nacque grazie alla famiglia degli Aldobrandeschi nel XIII secolo, nel XIV secolo venne conquistato dalla famiglia dei Baschi, un secolo dopo passò alla Repubblica di Siena e alla fine del XVI secolo, al Granducato di Toscana. A Montemerano non perdete la visita della Chiesa di San Giorgio, della scenografica Piazza del Castello e delle bellissime mura di cinta.
La Porta di Gavorrano già Parco Minerario Naturalistico, è una delle porte del Parco Nazionale delle Colline Metallifere, istituito inizialmente allo scopo di riqualificare e valorizzare i segni del passato minerario ancora presenti nel paesaggio, poi evolutosi in una area protetta di livello nazionale, per tutelare lo straordinario patrimonio geologico, minerario, ma anche naturalistico di quest'area. Oggi il Parco fa parte della rete mondiale dei geoparchi UNESCO. Ad oggi a Gavorrano sono attrezzate per la visita due aree minerarie distinte: il Parco delle Rocce e l'area di Ravi-Marchi. Nel Parco delle Rocce si trovano il Centro d'accoglienza e l'ingresso al Museo in Galleria. Il Museo è ricavato nella galleria che aveva la funzione di deposito degli esplosivi. Nel percorso sono mostrate dal vero o in ricostruzione le diverse fasi del cantiere minerario, le tecniche di coltivazione, le opere di sostegno, ma si sperimentano anche attraverso luci, immagini, suoni le condizioni ambientali e di lavoro all’interno della miniera. Dall’uscita del Museo in Galleria si sale al Teatro delle Rocce passando accanto alla piccola chiesa dedicata a San Rocco (XVIII-XIX secolo). Il teatro, realizzato all’aperto ai piedi della grande cava di San Rocco, in una piccola cava semicircolare scavata nella roccia, è un luogo di grande suggestione dove il paesaggio naturale e i segni del lavoro dell’uomo si fondono armonicamente. Il teatro contiene duemila posti ed è uno spazio polifunzionale destinato ad accogliere spettacoli, festival ed eventi culturali. Il secondo percorso attivo nel Parco è l'area mineraria di Ravi-Marchi, un sito di archeologia industriale all’aperto, complementare alla visita in galleria. E’ possibile qui visitare gli impianti di superficie, dismessi nel 1965 e oggi restaurati e ripristinati.
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Parco minerario naturalistico di Gavorrano
106 Strada Provinciale Gavorranese
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La Porta di Gavorrano già Parco Minerario Naturalistico, è una delle porte del Parco Nazionale delle Colline Metallifere, istituito inizialmente allo scopo di riqualificare e valorizzare i segni del passato minerario ancora presenti nel paesaggio, poi evolutosi in una area protetta di livello nazionale, per tutelare lo straordinario patrimonio geologico, minerario, ma anche naturalistico di quest'area. Oggi il Parco fa parte della rete mondiale dei geoparchi UNESCO. Ad oggi a Gavorrano sono attrezzate per la visita due aree minerarie distinte: il Parco delle Rocce e l'area di Ravi-Marchi. Nel Parco delle Rocce si trovano il Centro d'accoglienza e l'ingresso al Museo in Galleria. Il Museo è ricavato nella galleria che aveva la funzione di deposito degli esplosivi. Nel percorso sono mostrate dal vero o in ricostruzione le diverse fasi del cantiere minerario, le tecniche di coltivazione, le opere di sostegno, ma si sperimentano anche attraverso luci, immagini, suoni le condizioni ambientali e di lavoro all’interno della miniera. Dall’uscita del Museo in Galleria si sale al Teatro delle Rocce passando accanto alla piccola chiesa dedicata a San Rocco (XVIII-XIX secolo). Il teatro, realizzato all’aperto ai piedi della grande cava di San Rocco, in una piccola cava semicircolare scavata nella roccia, è un luogo di grande suggestione dove il paesaggio naturale e i segni del lavoro dell’uomo si fondono armonicamente. Il teatro contiene duemila posti ed è uno spazio polifunzionale destinato ad accogliere spettacoli, festival ed eventi culturali. Il secondo percorso attivo nel Parco è l'area mineraria di Ravi-Marchi, un sito di archeologia industriale all’aperto, complementare alla visita in galleria. E’ possibile qui visitare gli impianti di superficie, dismessi nel 1965 e oggi restaurati e ripristinati.
L’area archeologica dell’antica Vetulonia, importante città etrusca, si caratterizza soprattutto per essere una ricca e vasta necropoli di questa civiltà, con tombe monumentali e diversificate nel corso dei secoli, oggi disposte in un paesaggio completamente naturale, tra gli uliveti e la folta vegetazione della macchia mediterranea. La particolarità principale del sito di Vetulonia è che la sua storia è ripercorribile prevalentemente grazie alle testimonianze relative al mondo dei defunti. I resti archeologici maggiori infatti sono tombe che risalgono alle diverse epoche di questa città e permettono di inquadrarne le diverse fasi storiche. Si può cominciare dall’età più arcaica, quella che fa riferimento alla civiltà villanoviana, della quale troviamo una necropoli databile all’VIII secolo a.C. nella quale si individuano diversi tipi di sepolture: le tombe a pozzetto, scavate nella roccia e associate all’uso della cremazione, e le tombe a fossa, che invece testimoniano l’uso dell’inumazione. Quest’ultimo tipo di tombe erano raggruppate in aree chiuse da pietre distribuite in forma circolare, che poteva essere interrotta o chiusa, ed avevano un corredo funebre molto ricco, segno dell’influenza orientale sulla civiltà etrusca a partire dagli ultimi decenni del VIII secolo, sia negli usi, sia nei manufatti. In particolare, ritrovamenti importanti provengono dal circolo dei Lebeti, con dei contenitori in bronzo con decorazioni raffinate, e dal circolo del tridente, detto così per la presenza di un monumentale tridente.
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Necropolis of Vetulonia
Località Scala Santa
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L’area archeologica dell’antica Vetulonia, importante città etrusca, si caratterizza soprattutto per essere una ricca e vasta necropoli di questa civiltà, con tombe monumentali e diversificate nel corso dei secoli, oggi disposte in un paesaggio completamente naturale, tra gli uliveti e la folta vegetazione della macchia mediterranea. La particolarità principale del sito di Vetulonia è che la sua storia è ripercorribile prevalentemente grazie alle testimonianze relative al mondo dei defunti. I resti archeologici maggiori infatti sono tombe che risalgono alle diverse epoche di questa città e permettono di inquadrarne le diverse fasi storiche. Si può cominciare dall’età più arcaica, quella che fa riferimento alla civiltà villanoviana, della quale troviamo una necropoli databile all’VIII secolo a.C. nella quale si individuano diversi tipi di sepolture: le tombe a pozzetto, scavate nella roccia e associate all’uso della cremazione, e le tombe a fossa, che invece testimoniano l’uso dell’inumazione. Quest’ultimo tipo di tombe erano raggruppate in aree chiuse da pietre distribuite in forma circolare, che poteva essere interrotta o chiusa, ed avevano un corredo funebre molto ricco, segno dell’influenza orientale sulla civiltà etrusca a partire dagli ultimi decenni del VIII secolo, sia negli usi, sia nei manufatti. In particolare, ritrovamenti importanti provengono dal circolo dei Lebeti, con dei contenitori in bronzo con decorazioni raffinate, e dal circolo del tridente, detto così per la presenza di un monumentale tridente.
Arcidosso è uno dei borghi più suggestivi del Monte Amiata. Imponente e caratteristico, la parte più antica del paese è caratterizzata dalla presenza della Rocca Aldobrandesca che svetta in cima al borgo. Il paese fu assediato nel 1331 dai Senesi comandati, da Guidoriccio da Fogliano, e passato poi, nel 1559 sotto il controllo della Famiglia dei Medici. Il nome Arcidosso viene ritrovato per la prima volta in un documento dell’860 ed era relativo ad alcune case e poderi di proprietà dell’Abbazia di San Salvaore. Il suo nome deriva probabilmente dal nome latino Arx e Dossum, Fortezza sul dosso.
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Arcidosso
30 Piazza Indipendenza
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Arcidosso è uno dei borghi più suggestivi del Monte Amiata. Imponente e caratteristico, la parte più antica del paese è caratterizzata dalla presenza della Rocca Aldobrandesca che svetta in cima al borgo. Il paese fu assediato nel 1331 dai Senesi comandati, da Guidoriccio da Fogliano, e passato poi, nel 1559 sotto il controllo della Famiglia dei Medici. Il nome Arcidosso viene ritrovato per la prima volta in un documento dell’860 ed era relativo ad alcune case e poderi di proprietà dell’Abbazia di San Salvaore. Il suo nome deriva probabilmente dal nome latino Arx e Dossum, Fortezza sul dosso.
Un "wild park" dedicato alla salvaguardia della fauna locale Il Parco Faunistico del Monte Amiata si trova ad Arcidosso, all’interno della Riserva Naturale del Monte Labbro, il cono calcareo immerso nei boschi di castagni e faggi, dove la natura è ancora incontaminata e si possono fare splendide escursioni a piedi, a cavallo o in mountain bike, lungo una rete di sentieri attrezzati. L’obiettivo del Parco Faunistico è quello di salvaguardare la fauna locale. Qui è possibile avvistare gli animali selvatici che vivono in completa libertà, osservandoli da lontano seguendo i percorsi guidati: cervi, daini, caprioli, mufloni e anche il lupo appenninico.
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Parco Faunistico del Monte Amiata
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Un "wild park" dedicato alla salvaguardia della fauna locale Il Parco Faunistico del Monte Amiata si trova ad Arcidosso, all’interno della Riserva Naturale del Monte Labbro, il cono calcareo immerso nei boschi di castagni e faggi, dove la natura è ancora incontaminata e si possono fare splendide escursioni a piedi, a cavallo o in mountain bike, lungo una rete di sentieri attrezzati. L’obiettivo del Parco Faunistico è quello di salvaguardare la fauna locale. Qui è possibile avvistare gli animali selvatici che vivono in completa libertà, osservandoli da lontano seguendo i percorsi guidati: cervi, daini, caprioli, mufloni e anche il lupo appenninico.
La Val d'Orcia è un'ampia campagna situata in Toscana, nella provincia di Siena, a nord ed est del monte Amiata e vicina al confine con l'Umbria. Attraversata dal fiume Orcia al centro, che le dà il nome, è caratterizzata da gradevoli panorami paesaggistici e da svariati centri di origine medievale, due dei quali molto noti come Pienza e Montalcino. Albero caratteristico il cipresso, cibi e vini tipici i Pici, i salumi di Cinta senese, il Pecorino di Pienza, il Brunello di Montalcino e la nuova denominazione del vino DOC Orcia.
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Val d'Orcia viewpoint
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La Val d'Orcia è un'ampia campagna situata in Toscana, nella provincia di Siena, a nord ed est del monte Amiata e vicina al confine con l'Umbria. Attraversata dal fiume Orcia al centro, che le dà il nome, è caratterizzata da gradevoli panorami paesaggistici e da svariati centri di origine medievale, due dei quali molto noti come Pienza e Montalcino. Albero caratteristico il cipresso, cibi e vini tipici i Pici, i salumi di Cinta senese, il Pecorino di Pienza, il Brunello di Montalcino e la nuova denominazione del vino DOC Orcia.
L’Abbazia di San Galgano e la leggenda della spada nella roccia – In Toscana, a circa 30 km da Siena, storia e leggenda si intersecano presso l’Eremo di Montesiepi e l’antica Abbazia di San Galgano: luoghi in cui San Galgano visse in solitudine fino alla fine della sua vita resi noti dalla presenza della spada nella roccia. Mete tra le più suggestive della campagna Toscana all’interno delle cui mura pulsano storie che non smettono di affascinare i numerosi visitatori.
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Abbazia di San Galgano
Strada Comunale di San Galgano
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L’Abbazia di San Galgano e la leggenda della spada nella roccia – In Toscana, a circa 30 km da Siena, storia e leggenda si intersecano presso l’Eremo di Montesiepi e l’antica Abbazia di San Galgano: luoghi in cui San Galgano visse in solitudine fino alla fine della sua vita resi noti dalla presenza della spada nella roccia. Mete tra le più suggestive della campagna Toscana all’interno delle cui mura pulsano storie che non smettono di affascinare i numerosi visitatori.
Sede comunale e capoluogo è Porto Santo Stefano, situato sulla costa nord-occidentale mentre sulla costa sud-orientale si trova la frazione di Porto Ercole. Posto nella Maremma Grossetana e parte della Costa d'Argento all'estremità meridionale della Toscana, ha una grande tradizione marinaresca. Il comune, noto per la sua vocazione turistica, è centro di rilevanza internazionale per la vela e la nautica da diporto.
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Monte Argentario
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Sede comunale e capoluogo è Porto Santo Stefano, situato sulla costa nord-occidentale mentre sulla costa sud-orientale si trova la frazione di Porto Ercole. Posto nella Maremma Grossetana e parte della Costa d'Argento all'estremità meridionale della Toscana, ha una grande tradizione marinaresca. Il comune, noto per la sua vocazione turistica, è centro di rilevanza internazionale per la vela e la nautica da diporto.