Guida di Sharon

Sharon
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Tempio di apollo

Modifica Il Tempio di Apollo è uno dei monumenti più importanti di Ortigia, antistante alla piazza Pancali a Siracusa. Esso è databile all'inizio del VI secolo a.C. ed è quindi il tempio dorico più antico della Sicilia o quanto meno il primo corrispondente al modello che si andava affermando in tutto il mondo ellenico di tempio periptero con colonne di pietra.[1] Il tempio subì diverse trasformazioni: fu chiesa bizantina, di cui si conserva la scalinata frontale e tracce di una porta mediana, e poi divenne moschea islamica.[2] Successivamente si sovrappose agli edifici precedenti la chiesa normanna del Salvatore che venne poi inglobata in una cinquecentesca caserma spagnola e in edifici privati, rimanendo comunque visibili alcuni elementi architettonici. Tali successive sovrapposizioni danneggiarono gravemente l'edificio che fu riscoperto intorno al 1860 all'interno della caserma.
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Apollotemplet
Largo XXV Luglio
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Visite turistiche

Piazza Duomo a Siracusa Piazza Duomo, nel pieno centro dell'isola di Ortigia, è considerata una delle piazze barocche più belle della Sicilia. Un accurato restauro, concluso da poco, ha impreziosito questo ampio spazio, circondato da nobili palazzi antichi e facciate di chiese, fra le quali spicca ovviamente il Duomo. Una passeggiata in questa piazza elegante ed ariosa - sulla quale si affacciano anche bar ai cui tavolini ci si può sedere per gustare l'atmosfera magica del luogo - permette di ammirare:
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Ipogeo di Piazza Duomo
Piazza Duomo
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Piazza Duomo a Siracusa Piazza Duomo, nel pieno centro dell'isola di Ortigia, è considerata una delle piazze barocche più belle della Sicilia. Un accurato restauro, concluso da poco, ha impreziosito questo ampio spazio, circondato da nobili palazzi antichi e facciate di chiese, fra le quali spicca ovviamente il Duomo. Una passeggiata in questa piazza elegante ed ariosa - sulla quale si affacciano anche bar ai cui tavolini ci si può sedere per gustare l'atmosfera magica del luogo - permette di ammirare:
Nell’Isola di Ortigia c’è un luogo in cui mito e realtà si incontrano: la Fonte Aretusa. Situata nella parte più antica della città di Siracusa e immersa nel verde dei papiri, questa sorgente d’acqua dolce giunge per via sotterranea sino all’Isola per poi sgorgare a qualche metro dal mare, creando un piccolo laghetto semicircolare gremito di anatre e pesci.
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Arethusa Forår
Largo Aretusa
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Nell’Isola di Ortigia c’è un luogo in cui mito e realtà si incontrano: la Fonte Aretusa. Situata nella parte più antica della città di Siracusa e immersa nel verde dei papiri, questa sorgente d’acqua dolce giunge per via sotterranea sino all’Isola per poi sgorgare a qualche metro dal mare, creando un piccolo laghetto semicircolare gremito di anatre e pesci.
La Porta Marina (chiamata in siciliano "A Potta ra Marina") è ubicata nel cuore del quartiere siracusano della Marina (Via Mazzini). Essa è l'unica porta di origine spagnola rimasta in piedi dopo la demolizione delle mura e delle porte spagnole avvenuta nella seconda metà dell'800. La costruzione della Porta Marina avvenne in epoca quattrocentesca, ma l'aspetto attuale è dovuto ad un rifacimento avvenuto in epoca cinquecentesca, quando Siracusa passò sotto la dominazione dei Borboni, che fecero fortificare l'isola di Ortigia con possenti mura che, come detto prima, vennero demolite. Va detto che la Porta Marina ha resistito anche alla furia distruttrice del terremoto dell'11 gennaio 1693 conservando il suo aspetto originario fino ai giorni nostri. La Porta Marina è caratterizzata da un arco d'accesso sormontato da una nicchia quadrata merlata contenente un'epigrafe con cui viene testimoniata la costruzione della suddetta porta d'accesso all'antica città aretusea. Sopra di essa vi è una sporgenza merlata utilizzata come postazione di guardia.
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Marina Cafe
1 Foro V. Emanuele II
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La Porta Marina (chiamata in siciliano "A Potta ra Marina") è ubicata nel cuore del quartiere siracusano della Marina (Via Mazzini). Essa è l'unica porta di origine spagnola rimasta in piedi dopo la demolizione delle mura e delle porte spagnole avvenuta nella seconda metà dell'800. La costruzione della Porta Marina avvenne in epoca quattrocentesca, ma l'aspetto attuale è dovuto ad un rifacimento avvenuto in epoca cinquecentesca, quando Siracusa passò sotto la dominazione dei Borboni, che fecero fortificare l'isola di Ortigia con possenti mura che, come detto prima, vennero demolite. Va detto che la Porta Marina ha resistito anche alla furia distruttrice del terremoto dell'11 gennaio 1693 conservando il suo aspetto originario fino ai giorni nostri. La Porta Marina è caratterizzata da un arco d'accesso sormontato da una nicchia quadrata merlata contenente un'epigrafe con cui viene testimoniata la costruzione della suddetta porta d'accesso all'antica città aretusea. Sopra di essa vi è una sporgenza merlata utilizzata come postazione di guardia.
La Piazza Archimede a Siracusa si può considerare il centro geografico dell’isola di Ortigia. In epoca greca, pur non essendo piazza, tuttavia era uno degli incroci principali formato dal DECUMANO maggiore (via sacra attuale via Dione Via Roma) e dal DECUMANO minore (attuale Via Maestranza via Amalfitania). Altro decumano minore (era l’attuale via Resalibera) Già nel 500 vennero edificati palazzi di pregio appartenenti a famiglie nobili del tempo quali i Zumbo, Lanza Bucceri, Gargallo.
Archimede Square
La Piazza Archimede a Siracusa si può considerare il centro geografico dell’isola di Ortigia. In epoca greca, pur non essendo piazza, tuttavia era uno degli incroci principali formato dal DECUMANO maggiore (via sacra attuale via Dione Via Roma) e dal DECUMANO minore (attuale Via Maestranza via Amalfitania). Altro decumano minore (era l’attuale via Resalibera) Già nel 500 vennero edificati palazzi di pregio appartenenti a famiglie nobili del tempo quali i Zumbo, Lanza Bucceri, Gargallo.
Il teatro greco di Siracusa è un teatro costruito nella sua prima fase nel V secolo a.C., situato all'interno del Parco archeologico della Neapolis, sulle pendici sul lato sud del colle Temenite e rifatto nel III secolo a.C. e ancora ritrasformato in epoca romana.
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Teatro Greco
Via Luigi Bernabò Brea
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Il teatro greco di Siracusa è un teatro costruito nella sua prima fase nel V secolo a.C., situato all'interno del Parco archeologico della Neapolis, sulle pendici sul lato sud del colle Temenite e rifatto nel III secolo a.C. e ancora ritrasformato in epoca romana.
Il Parco archeologico della Neapolis è un'area naturale colma di reperti archeologici appartenenti a più epoche della storia siracusana. Per la quantità e la rilevanza dei suoi monumenti è considerata una delle zone archeologiche più importanti della Sicilia[3], nonché tra le più vaste del Mediterraneo[4].
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Parco Archeologico della Neapolis
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Il Parco archeologico della Neapolis è un'area naturale colma di reperti archeologici appartenenti a più epoche della storia siracusana. Per la quantità e la rilevanza dei suoi monumenti è considerata una delle zone archeologiche più importanti della Sicilia[3], nonché tra le più vaste del Mediterraneo[4].
L'Orecchio di Dionisio (o Orecchio di Dionigi) è una grotta artificiale che si trova nell'antica cava di pietra detta latomia del Paradiso, sotto il Teatro Greco di Siracusa. Scavata nel calcare, è alta circa 23 m, larga dai 5 agli 11 m e si sviluppa in profondità per 65 m[1], con un andamento ad S che lo rende anche un luogo di amplificazione acustica dei suoni. La ragione di questo andamento deriva dalla presenza di un antico acquedotto nella parte superiore della grotta. Da quella traccia i costruttori scavarono verso il basso creando poi la forma attuale. Proprio questa conformazione particolarmente sinuosa delle pareti lascia aperto l'interrogativo sul suo reale utilizzo. Se cioè fosse soltanto una cava o se servisse per amplificare i suoni.
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Dionysos' øre
Via Ettore Romagnoli
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L'Orecchio di Dionisio (o Orecchio di Dionigi) è una grotta artificiale che si trova nell'antica cava di pietra detta latomia del Paradiso, sotto il Teatro Greco di Siracusa. Scavata nel calcare, è alta circa 23 m, larga dai 5 agli 11 m e si sviluppa in profondità per 65 m[1], con un andamento ad S che lo rende anche un luogo di amplificazione acustica dei suoni. La ragione di questo andamento deriva dalla presenza di un antico acquedotto nella parte superiore della grotta. Da quella traccia i costruttori scavarono verso il basso creando poi la forma attuale. Proprio questa conformazione particolarmente sinuosa delle pareti lascia aperto l'interrogativo sul suo reale utilizzo. Se cioè fosse soltanto una cava o se servisse per amplificare i suoni.
Nel 1321 ospitò la seduta del Parlamento siciliano convocato per sancire l'eredità del figlio di Federico III di Sicilia, Pietro II di Sicilia. Nel 1325 Pietro II di Sicilia fece riattare i fossati e costruire due forti a supporto del castello. Con gli aragonesi Siracusa divenne sede della Camera Reginale, un istituto che poneva la città a dote della regina, dal 1305 al 1536; il castello ospitò successivamente le regine, Costanza nel 1362, Maria di Sicilia nel 1399, Bianca d'Evreux nel 1416 e, infine, anche l'ultima che ebbe in dominio la città, Germana de Foix, seconda moglie di Ferdinando il Cattolico. A causa di ciò Castel Maniace fu tuttavia teatro delle numerose contese tra i baroni siracusani, che non accettavano l'istituto di Camera Reginale, e il potere centrale. Nel 1448 Alfonso il Magnanimo per porre fine ai tumulti dei baroni inviò a Siracusa il capitano generale Giovanni Ventimiglia, conte di Geraci, con pieni poteri; questi, invitati a banchetto venti di quelli ritenuti i maggiori responsabili dei torbidi, una volta entrati li fece decapitare. Nell'occasione, i due arieti bronzei che ai lati del grande portale impreziosivano la facciata del castello,[2](attribuiti al Maniace secondo quanto riferisce Tommaso Fazello) vennero ceduti in premio dal viceré Lopes Ximenes de Urrea al Ventimiglia il quale li portò seco a Castelbuono. Alla sua morte il figlio Antonio li pose ad ornamento della tomba del padre[7].
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Castello Maniace
51 Via Castello Maniace
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Nel 1321 ospitò la seduta del Parlamento siciliano convocato per sancire l'eredità del figlio di Federico III di Sicilia, Pietro II di Sicilia. Nel 1325 Pietro II di Sicilia fece riattare i fossati e costruire due forti a supporto del castello. Con gli aragonesi Siracusa divenne sede della Camera Reginale, un istituto che poneva la città a dote della regina, dal 1305 al 1536; il castello ospitò successivamente le regine, Costanza nel 1362, Maria di Sicilia nel 1399, Bianca d'Evreux nel 1416 e, infine, anche l'ultima che ebbe in dominio la città, Germana de Foix, seconda moglie di Ferdinando il Cattolico. A causa di ciò Castel Maniace fu tuttavia teatro delle numerose contese tra i baroni siracusani, che non accettavano l'istituto di Camera Reginale, e il potere centrale. Nel 1448 Alfonso il Magnanimo per porre fine ai tumulti dei baroni inviò a Siracusa il capitano generale Giovanni Ventimiglia, conte di Geraci, con pieni poteri; questi, invitati a banchetto venti di quelli ritenuti i maggiori responsabili dei torbidi, una volta entrati li fece decapitare. Nell'occasione, i due arieti bronzei che ai lati del grande portale impreziosivano la facciata del castello,[2](attribuiti al Maniace secondo quanto riferisce Tommaso Fazello) vennero ceduti in premio dal viceré Lopes Ximenes de Urrea al Ventimiglia il quale li portò seco a Castelbuono. Alla sua morte il figlio Antonio li pose ad ornamento della tomba del padre[7].
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Solarium Ortigia Nettuno
Belvedere San Giacomo
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Spiaggia di Cala Rossa
Lungomare d'Ortigia
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